Comunicato stampa: come scriverlo?

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Il comunicato stampa ha la funzione di trasferire ai media (quotidiani, radio, tv, magazine, riviste e blog) la storia del proprio progetto e degli obiettivi posti.

Non solo, serve anche a connettere l’azienda con i lettori e quindi potenziali clienti.

In questo articolo, analizziamo com’è strutturato un comunicato stampa, con tanti esempi pratici.

Iniziamo!

Come scrivere un comunicato stampa

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Ora vedremo quali sono i passaggi necessari per costruire un comunicato stampa.

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[Non si tratta di una scienza esatta, ma i punti che leggerete in questo pezzo vogliono semplicemente aiutarvi a comprendere quale potrebbe essere una struttura testuale valida (perché è lo schema che ho applicato in decine e decide di testi, che hanno fatto ottenere articoli e menzioni sui maggiori media nazionali).]

Individuare il focus. Un unico focus.

Il primo step riguarda l’individuazione del focus.

Di cosa vogliamo parlare? Cosa vogliamo comunicare? Qual è il focus principale sul quale vogliamo puntare l’attenzione?

Ecco alcuni esempi di focus:

ecc,

Una volta deciso il focus, manteniamolo, senza distrazioni.

Mantenere il focus all’interno di un comunicato significa non inserire più focus nello stesso testo.

Non possiamo usare lo stesso comunicato per parlare allo stesso modo di un premio vinto e di una campagna di crowdfunding al via. Ed è un errore molto, molto comune, per questo cercate di porre la massima attenzione su questo elemento.

Il focus deve rappresentare l’80% del nostro contenuto.

Titolo: il focus deve essere presente

Il titolo del comunicato stampa deve riportare il focus che abbiamo deciso.

Una riga, concentrata, che parla del nostro focus.

Es. “Al via la campagna di crowdfunding di X, su Y”

Il testo del titolo verrà utilizzato anche nell’oggetto della mail che invieremo al giornalista, perché deve essere presente una forte coerenza comunicativa.

 

Sottotitolo: completa il titolo

Il sottotitolo ha il compito di accompagnare lo sguardo del giornalista all’interno del testo vero e proprio e, più precisamente, dentro il primo paragrafo. Il sottotitolo non deve ripetere l’informazione presente nel titolo, ma deve completarla.

Ad esempio: “L’obiettivo della campagna è raccogliere 2milioni di euro”

 

Primo paragrafo: riprende il focus e accende i riflettori

Il primo paragrafo deve riprendere il focus e accendere i riflettori su di esso, completando le informazioni presenti nei primi due elementi del testo (titolo e sottotitolo).

Per allenarvi nella scrittura del primo paragrafo, leggete gli attacchi, le prime righe, degli articoli, in modo da rendervi conto di come dovrebbe essere costruita la prima parte di un testo.

Il giornalista deve terminare le prime righe del comunicato, sapendo già cosa volete dirgli e ciò di cui state parlando.

 

Inserire un virgolettato

All’interno del testo, nel secondo o nel terzo paragrafo, cercate di inserire un virgolettato, una dichiarazione, ad esempio del CEO o di un co-fondatore, perché questo aiuterà i giornalisti nella scrittura del loro articolo nel momento in cui non dovessero riuscire a intervistarvi.

 

Inserire un paragrafo riguardo gli obiettivi futuri

Un comunicato stampa che parla di una startup dovrebbe sempre contenere un paragrafo o alcune righe dedicate agli obiettivi futuri.

Azioni e numeri, per dare al giornalista uno sguardo completo.

Ricordatevi, infine, che il linguaggio del vostro comunicato stampa deve essere adatto al target che avete individuato per il testo.

Scrivere un comunicato indirizzato a giornalisti che lavorano per testate economiche abbraccerà logiche diverse rispetto alla scrittura di un contenuto indirizzato a testate giornalistiche generaliste.

Ad ogni target corrisponde un linguaggio diverso: quindi, se vi state rivolgendo a testate più generaliste, come un quotidiano – es. Corriere della Sera – abolite i tecnicismi troppo forti e cercate di seguire una linea che renda la vostra comunicazione comprensibile da più persone possibili.

Quando affidarsi ad un professionista per fare un comunicato stampa

Una delle domande più frequenti è: “Qual è il momento migliore per iniziare a fare digital PR?”. Non esiste una risposta perfetta, ma quello che possiamo dirti è di non iniziare a intraprendere un’azione di digital PR se il tuo prodotto / servizio non è ancora stato validato, se non è ancora pronto, se si trova ancora in una fase beta.

C’è chi pensa di usare le digital PR per “raccogliere i primi utenti in modo che provino il servizio, l’applicazione, il prodotto, ecc”, ma è un approccio sbagliato, perché le media relations, per poter essere davvero efficaci, dovrebbero intervenire in una fase successiva.

Il “megafono” che le PR possono darti, infatti, può trasformarsi in qualcosa di profondamente negativo se ciò che vendi non è ancora pronto per il mercato.

Come sapere allora se è il momento giusto per iniziare a fare Digital PR?

Per scoprirlo prenotando una chiamata conoscitiva gratuita con il nostro team di Digital PR!

E, con questo, l’articolo è concluso.

A presto!

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