Cosa fare prima di lasciare il lavoro e diventare imprenditori?
Un’idea nel cassetto, il sogno di trasformarla in un business e diventare imprenditori, allo stesso tempo, la paura di lasciare il lavoro e l’incertezza del futuro.
Ci siamo passati anche noi, per questo motivo, abbiamo deciso di scrivere questo articolo, per aiutarti a considerare tutti gli aspetti fondamentali prima di prendere decisioni troppo affrettate.
Nei paragrafi seguenti parleremo degli aspetti psicologici da considerare, delle prime attività tecniche da fare, delle cose da NON fare prima di licenziarsi e i motivi per cui il tuo capo potrebbe diventare il tuo prossimo investitore.
Bene, gli argomenti sono molti e di sostanza, sei pronto a partire?
Iniziamo!
Indice dei contenuti
Ami davvero il tuo progetto?
Per capire se ami davvero il tuo progetto e sei hai la motivazione giusta e il supporto necessario per intraprendere questo cammino, ti consigliamo di riflettere sui seguenti aspetti:
Perché vuoi farlo?
Non vogliamo metterti paura, ma non ti nascondiamo che i momenti difficili ci saranno, quelli in cui ti sentirai un po’ perso.
In tutte queste occasioni, ma soprattutto all’inizio, rispondi a questa domanda: perché ho deciso di intraprendere questa avventura?
Sii certo del valore che il tuo prodotto/servizio è in grado di apportare a tutti i possibili stakeholders.
Definisci la tua “mission” perché lo scopo del tuo business, prima di poterlo comunicare ai clienti, deve essere chiaro a te.
Vedrai che questa strategia ti aiuterà a mantenere alto il morale durante i tempi più duri.
La tua famiglia è al tuo fianco?
L’idea di lasciare un lavoro sicuro per iniziare un business potrebbe non essere particolarmente apprezzata all’interno della tua famiglia.
Certo, potresti fare tutto da solo ignorando il parere di chi ti sta vicino, tuttavia, il supporto dei tuoi cari può fare la differenza nel risultato finale.
Per questo motivo, ti consigliamo di parlare con loro perché, molto spesso, il loro scetticismo potrebbe essere dovuto al semplice non sapere cosa stai facendo realmente.
Che tu abbia bisogno di tranquillità e calma, di un aiuto finanziario o di un aiuto fisico per allestire il tuo punto vendita, di’ ai tuoi cari di cosa hai bisogno, potrebbero essere i primi a darti una mano.
Non è un segreto infatti che uno dei primi metodi consigliati per finanziare una startup o un progetto di business, siano le 3F: Family, Friends and Fools.
Tuttavia, nessuno è obbligato ad aiutarti, il progetto è comunque tuo, perciò, mostra gratitudine nei confronti di chi ti sta a fianco.
Cosa ti aspetti da questo progetto?
Se vuoi veramente diventare un imprenditore o uno startupper, devi prendere in considerazione il lungo termine.
In altre parole, devi crearti aspettative ragionevoli per la tua carriera imprenditoriale tenendo conto delle tue esigenze e dello stile di vita che vuoi condurre.
Può darsi che passi più tempo del previsto prima che la tua startup inizi a diventare profittevole.
Per questo motivo, sii sicuro di avere la capacità di resistere dal punto di vista psicologico e finanziario per qualche anno mentre lavori perché il tuo business possa prendere il decollo.
Sei pronto a rinunciare a qualcosa?
Essere il capo di se stessi è eccitante e soddisfacente ma implica una serie di rinunce a partire dalla stabilità.
L’imprenditorialità è, per sua natura, un percorso instabile da seguire e gli imprevisti ci saranno perché fanno parte del gioco.
Connesso alla stabilità c’è l’aspetto finanziario. Come abbiamo già detto nel paragrafo precedente, è molto probabile che le tue entrate nei primi anni saranno basse e ti sarà richiesto di ricorrere al denaro personale per le emergenze.
Un altro grande sacrificio riguarda la tua vita privata, infatti, il confine con la tua vita lavorativa sarà più labile e inizierai, inevitabilmente, a pensare agli affari anche quando sarai lontano dal computer; un po’ perché ti andrà di farlo e un po’ perché riceverai chiamate ed email che richiedono urgentemente la tua attenzione.
In generale, ti sarà richiesto di abbandonare la tua zona di comfort e non solo una volta, ma più volte al giorno.
Come sviluppare l’atteggiamento giusto
Superata la fase iniziale di presa di consapevolezza, lo step successivo è sviluppare l’atteggiamento giusto per affrontare tutti gli ostacoli che si presenteranno.
Per farlo, ti consigliamo 4 pratiche utili.
Adotta una disciplina ferrea
Non importa quanto ambizioso sia il tuo progetto di startup, se non hai disciplina il tuo piano rimarrà solo un piano.
Sviluppare un forte senso di regolamentazione dei tuoi task è fondamentale soprattutto se lavori da casa perché ti permette di porre le basi per i primi anni che sono i più cruciali.
La disciplina ti renderà anche più consapevole di quanto sia importante il tuo tempo e quello degli altri, il che alla fine ti porterà ad avere una maggiore probabilità di raggiungere i tuoi obiettivi.
In altre parole, la disciplina porta all’azione.
Adotta un mindset da imprenditori
Avviare un’azienda non basta per diventare imprenditori ma è necessario sviluppare un modo di pensare completamente diverso per imparare a gestire e sfruttare al meglio il mondo imprevedibile delle startup.
Il pensiero imprenditoriale si basa sulla risoluzione creativa dei problemi, sull’innovazione, sul pensiero critico, sull’apertura al cambiamento e sulla capacità di pensare fuori dagli schemi.
Il tempo e l’esperienza ti verranno incontro ma riuscire a sviluppare questa mentalità richiede uno sforzo continuativo da parte tua, soprattutto se non hai mai lavorato in modo indipendente.
Inizia studiando e documentandoti, online e offline esistono un sacco di risorse formative gratuite, quindi, non hai scuse.
Preparati alle pressioni sociali
La nostra società è guidata dalla gratificazione a breve termine e questa è la sfida più grande da superare perché, come abbiamo già detto, se vuoi diventare un imprenditore devi riuscire a fare i conti con i risultati a lungo termine.
Abituati all’idea che i tuoi amici, colleghi e parenti si aspettano di vedere da te un risultato immediato.
Se non vuoi farti influenzare negativamente, impara a gestire la pressione sociale e ricordati che un ottimo lavoro richiede uno sforzo persistente e prolungato.
Non perdere di vista il tuo lavoro attuale
Pianificare una startup mentre si lavora richiede un atteggiamento equilibrato.
Portare avanti il tuo lavoro abituale contemporaneamente al tuo progetto di startup è importante per due motivi:
- Durante questo lungo periodo di ricerca e convalida, avrai bisogno di denaro, non solo per avviare la tua attività ma anche come fonte di reddito personale.
- Il tuo capo potrebbe diventare il tuo primo investitore.
Perché il tuo capo potrebbe diventare il tuo primo investitore
Ti sembrerà strano ma, anche se deciderai di lincenziarti, il tuo capo potrebbe diventare il tuo primo investitore.
Infatti, soprattutto all’inizio, il valore più grande di un progetto imprenditoriale non è l’idea in sé ma le persone che vogliono realizzarla, la loro esperienza e competenza.
E chi meglio del tuo capo conosce il tuo potenziale?
La storia di Alberto Dalmasso, fondatore e CEO di Satispay, ne è dimostrazione. Infatti, nel 2013 prima di creare Satispay, Alberto lavora da Ersel, una società di gestione di grandi patrimoni.
E’ proprio il suo capo in Ersel a credere in lui e a diventare il suo primo investitore contribuendo con 20.000 euro al progetto di Alberto.
Attività tecniche da fare prima di licenziarsi
Prima di licenziarsi e iniziare il proprio business, non è sufficiente prendere in considerazione solo lo sforzo psicologico da sostenere. Fare startup implica anche tutta una serie di attività tecniche, vediamole insieme.
Studiare
Come abbiamo già detto, diventare imprenditori è un percorso lungo e tortuoso, non ci si improvvisa imprenditori né startupper ma, soprattutto, non si smette mai di imparare (anche dai propri errori).
Per questo, anche quando la tua startup sarà avviata e avrai un team al tuo fianco non smettere mai di studiare.
Ti sarà richiesto di coinvolgere gli investitori, saper vendere le tue idee, utilizzare una tecnologia che non conosci, coordinare una squadra di persone, insomma, il processo di apprendimento è continuo, ci sono sempre nuove competenze e informazioni da raccogliere che possono favorire il progresso della tua azienda.
Per questo motivo abbiamo creato questi due articoli:
- I libri da leggere per fare l’imprenditore o imprenditrice;
- I libri da leggere per aprire una startup
Validare l’idea
Prima di licenziarti e buttarti a capofitto nella realizzazione della tua idea, accertati che il tuo prodotto o servizio soddisfi un’esigenza effettiva nel mercato.
In sostanza, validare l’idea significa capire se stai risolvendo un problema concreto, ma non un problema solo tuo, un problema diffuso fra il pubblico dei tuoi potenziali clienti.
Perché validare? Semplice, la validazione riduce il rischio di fallire e, di conseguenza, minimizza i costi.
Un’idea dovrebbe essere validata prima di investire una quantità significativa di tempo e risorse nello sviluppo per evitare di lanciare un prodotto o un servizio che nessuno vuole o non è disposto a pagare.
La validazione dell’idea è una fase molto delicata e per niente scontata che richiederebbe molto più tempo e spazio, per questo, ti rimandiamo all’articolo dedicato.
Valutare la dimensione del mercato
Un’altra fase preliminare molto critica è la stima della dimensione del mercato.
Questa cifra ha molte implicazioni. In primo luogo, ti permette di identificare quanto il business possa essere profittevole e il potenziale tasso di crescita, in altre parole, se la tua impresa commerciale è sostenibile.
Non solo, calcolando la dimensione del mercato potrai valutare l’ammontare dei tuoi investimenti iniziali e decidere se cominciare rivolgendoti ad una nicchia o cercare di servire il mercato nel suo complesso.
La dimensione del mercato è anche una delle cifre principali richieste dagli investitori quando decideranno se scommettere o meno sulla tua attività. Essere in grado di dimostrare ai potenziali sostenitori che esiste un mercato di dimensioni considerevoli fa un’enorme differenza nell’ottenere il loro sostegno.
Ma come si calcola la dimensione del mercato?
Lo strumento utilizzato per misurare la grandezza di un mercato è il TAM SAM SOM, ne parliamo in modo più approfondito qui.
Ricorda, infine, che le dimensioni del mercato, sia in termini di volume che di valore, possono variare nel tempo in seguito a diversi avvenimenti (inflazione, crisi economiche, cambiamento nelle preferenze dei consumatori etc.) quindi è consigliabile aggiornare periodicamente i calcoli.
Analizzare i tuoi concorrenti
Se stai pensando “Al momento, non ho concorrenza” oppure “Sono/sarò la prima azienda a farlo”, ci dispiace avvertirti che la verità è ben diversa.
In realtà, hai molta concorrenza e questa si estende su più aree di quanto tu possa immaginare. Infatti, la maggior parte delle aziende ha due diversi tipi di concorrenza: concorrenza diretta e concorrenza indiretta.
La concorrenza diretta è quella in cui competi per lo stesso mercato, offrendo praticamente lo stesso tipo di prodotto.
La concorrenza indiretta è quella in cui competi per lo stesso mercato con un diverso tipo di prodotto.
Ad esempio, Coca Cola e Pepsi sono concorrenti diretti. Entrambi offrono una bevanda molto simile, allo stesso mercato di persone.
Al contrario, Coca Cola e Fanta sono concorrenti indiretti poiché competono per lo stesso mercato ma la loro offerta di prodotti è diversa.
Inoltre, la cosa a cui gli imprenditori di solito non pensano è che non solo questi concorrenti sono in competizione tra loro, ma sono in competizione con ogni altro produttore di bevande e comportamento a disposizione dei loro potenziali clienti.
Il trend salutista che induce i consumatori e fare frullati e smoothies direttamente a casa loro? Questa è competizione poiché rappresenta una parte dei loro loro potenziali profitti.
Per questo, ti consigliamo di girarti intorno e fare un’attenta analisi dei tuoi competitor.
Trovare un co-founder e un mentor
Come è nata la tua idea? Durante una chiacchierata con il tuo migliore amico? In questo caso, avrai già il tuo partner con cui condividere tutte le faccende quotidiane.
Al contrario, se ti ritrovi da solo con la tua idea, ti consigliamo di cercare qualcuno che sia pronto a mettersi in gioco insieme a te e di trovarlo, possibilmente, prima di abbandonare il tuo lavoro.
Essere in compagnia non è necessario, ma è consigliabile. Infatti, avere un cofondatore su cui fare affidamento e con il quale condividere i propri pensieri può esserti di estremo aiuto nei momenti più critici.
Se scelto correttamente, un cofondatore agisce da asset complementare al tuo set di competenze e fornisce spunti e approfondimenti utili alla crescita dell’attività.
Se ti stai chiedendo come e dove puoi trovare il giusto co-founder, la risposta è in questo articolo.
Un’altra figura che può esserti di grande aiuto per muovere i primi passi come startupper è il mentor.
Un mentor di una startup è qualcuno che è dove vuoi essere e che instaura con te una relazione informale. Per questo motivo, un buon mentore non è solo un leader affermato, un buon mentore è qualcuno che ti piace e che mette in discussione le tue convinzioni.
I mentori forniscono esperienza, conoscenza e informazioni che puoi utilizzare per fare crescere la tua startup ma anche te stesso, ti aiutano a vedere le cose diversamente e hanno un approccio realistico per il raggiungimento degli obiettivi.
Partecipa ai pitch competition
Un pitch competition è un concorso in cui gli startupper presentano la loro idea di business a una giuria nella speranza di vincere un premio in denaro o un capitale di investimento.
Queste competizioni sono spesso sottovalutate dagli imprenditori perché, solitamente, il numero dei partecipanti è elevato ed è disponibile solo un numero limitato di premi.
Tuttavia, ci sono numerosi altri vantaggi da considerare che i pitch competition possono offrire, indipendentemente dal fatto che tu vinca o meno.
Infatti, esporre il tuo progetto di fronte ai giudici e ad una platea di persone (sia online che fisicamente) ti aiuterà ad aumentare la fiducia in te stesso.
Non solo, il prezioso feedback dei giudici ti consentirà di perfezionare il tuo modo di parlare pubblicamente e di sentirti più a tuo agio nelle presentazioni future.
Queste gare ti permetteranno anche di ottenere più visibilità, conoscere nuove persone e di instaurare connessioni di valore, una delle chiavi fondamentali per raggiungere i tuoi obiettivi.
Da ultimo, ma non meno importante, è la possibilità che avrai di affinare la tua idea. Partecipare ai pitch competition di consentirà di condurre una ricerca di mercato meno informale accumulando feedback di altri startupper e potenziali clienti.
Cercare possibili investitori
Trovare un investitore non è facile, quindi, ti consigliamo di prenderti il tuo tempo prima di lasciare il tuo lavoro e di considerare tutti gli aspetti necessari per identificare quello giusto.
Esistono, infatti, diversi tipi di opportunità di finanziamento, più o meno compatibili con le caratteristiche della tua startup e il suo livello di sviluppo.
Solitamente, nella fase preliminare, ovvero quando stai ancora sviluppando e perfezionando il concetto di startup, i fondi di cui hai bisogno per completare le attività essenziali derivano dalle finanze personali (bootstrapping).
Sebbene investire il proprio denaro possa essere rischioso, consente anche il controllo completo dell’attività senza influenze esterne o visioni contrastanti. Inoltre, è anche un modo per proteggersi dai debiti se il piano non dovesse andare a buon fine.
Man mano che l’attività cresce, è probabile che non sarai in grado di sostenerla con i tuoi soldi e alla fine dovrai ricorrere a forme di finanziamento esterne.
Costruire un network
“Da soli si cammina veloce ma insieme si va lontano”, questo è proprio il senso di crearsi una solida rete professionale che possa aiutarti a realizzare cose che non avresti mai realizzato da solo.
I tuoi colleghi potrebbero essere già passati dai problemi che ti sembrano apparentemente impossibili e possono indirizzarti verso una soluzione. Non solo, facendo networking potresti incontrare nuovi collaboratori e accrescere la tua base di clienti.
Tuttavia, il networking è efficace solo se sei intelligente e disponibile nei confronti degli altri. Contraccambiare imprenditori e dirigenti d’azienda che hanno condiviso con te i loro migliori consigli per far crescere la tua startup è sempre una buona idea per mantenere viva la relazione.
Cosa da non fare prima di licenziarsi
Finora abbiamo parlato dei passaggi da fare prima di licenziarsi, adesso vediamo alcune cose da NON fare prima di lasciare il tuo lavoro.
Fondare la società prima del necessario
Fondare legalmente la società non è la prima cosa da fare, quindi, quando è il momento giusto?
La risposta corretta è “dipende”, non esiste un momento esatto. Tuttavia, prima di pensare alla costituzione della startup, devi essere sicuro di avere una valida opportunità di business, seguendo passo per passo tutti gli step di cui abbiamo parlato in precedenza.
Diciamo che è buona norma registrare la startup quando questa inizia a coinvolgere e negoziare con persone esterne come fornitori e dipendenti e quando non vorrai più utilizzare i tuoi beni personali come collaterale.
Allo stesso modo, aspettare troppo, per esempio fino alle trattative con gli investitori, è sbagliato perché potresti rallentare il processo di investimento inutilmente.
Bloccarsi sull’analisi
Avviare una startup non significa dover allineare tutte le stelle dell’universo prima di partire perché non avrai mai un’immagine completamente chiara della situazione di fronte a te.
Fare imprenditoria è questione di preparazione ma anche di ispirazione, rischio e un po’ di improvvisazione, quindi, non lasciare che la parte di pianificazione e studio preliminare sopravvalga quella dell’azione.
Essere preparati in tutte le questioni aziendali è importante, ma lo è anche agire per raggiungere gli obiettivi.
Bruciarsi gli investitori
Non rivolgerti agli investitori prematuramente, ma fallo solo quando hai un business plan coerente, hai formato un team competente, hai studiato i tuoi concorrenti e sai come affrontarli e distinguerti, hai studiato il mercato e i potenziali clienti etc.
Non solo, non fare richieste fuori mercato, sii realistico e valuta la tua startup in base ai risultati passati (se ce ne sono), in base alla domanda di mercato e a ciò che ritieni essere il potenziale della tua azienda.
Essere preparati e realistici di fronte agli investitori è importante per non compromettere la tua immagine e il rapporto che hai con ciascuno di essi.
Ricorda, nessun investitore vuole perdere denaro e quindi è particolarmente attento a quali startup finanziare.
La fiducia è tutto quando si tratta di investimenti, include i giudizi degli investitori sul tuo carattere, leadership e capacità decisionali. Per questo, è sempre saggio essere genuini e non partire impreparati per non bruciarsi alcuna opportunità.
Creare scuse inutili
Se sei arrivato fino a qui significa che sei veramente intenzionato ad avviare la tua startup.
Da quanto tempo ci stai pensando? Giorni? Mesi? Oppure anni?
E’ dura da digerire ma il mondo si divide in due grandi categorie, chi fa e chi parla. I primi agiscono mentre i secondi inventano scuse.
Vediamo un po’ di scuse più gettonate:
- Non ho soldi: ok, ma questo non significa che non puoi ottenere i soldi per avviare un’attività da qualcun altro.
- Non ho tempo: forse vuoi dire che non è la tua priorità. Abbiamo tutti le stesse ore a disposizione in un giorno, sta a te decidere come utilizzarle.
- Ho paura di fallire: è vero, fallire non piace a nessuno soprattutto per paura del giudizio degli altri. Forse qualcuno riderà di te, saranno gli stessi a non avere il coraggio di mettersi in gioco.
- Non ho le competenze adeguate: ci sono diversi modi per aggirare questo problema, corsi online, libri, trovare un co-fondatore che ti fornisca le competenze mancanti etc.
Se continui a rimandare, il tuo sogno verrà realizzato da qualcun altro.
Siamo arrivati alla fine anche di questo articolo, speriamo davvero di esserti stati d’aiuto.
Buona fortuna per la tua idea!
A presto,
Giulia e Alessio
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