Fintastico: la finestra italiana sul mondo del fintech
Oggi abbiamo il piacere di intervistare Fabrizio Villani, Co-founder & Head of Growth della startup Fintastico.
Scopriamo insieme che cosa fa e come Fintastico può aiutarci.
Ciao Fabrizio e benvenuto su Specialisti del Web, iniziamo!
Raccontaci un pò di Fintastico: cosa fate, chi è il vostro utente tipo e su che Stati puntate?
Fintastico è una piattaforma che permette a persone e imprese di scoprire quali sono i servizi finanziari innovativi che offrono le imprese fintech e non solo. Molto spesso questi servizi finanziari sono complementari o totalmente alternativi al canale bancario tradizionale.
Grazie all’introduzione di nuove normative (PSD2 su tutte), ci sono tutti i presupposti perché nel settore bancario succeda quello che è successo ormai più di dieci anni fa nel settore delle telecomunicazioni: una liberalizzazione che ha portato benefici soprattutto ai clienti grazie a un’offerta più ampia e trasparente che ha permesso di eliminare molte asimmetrie informative e abbattere costi e commissioni.
Attualmente il team è formato da 5 persone con profili complementari che spaziano dalla finanza tradizionale, il mondo banking, fino ad arrivare all’architettura del software e competenze IT.
I servizi fintech passano una prima fase di screening, dove il team, sfruttando una serie di parametri sviluppati internamente, decide o meno se aggiungere il servizio all’interno di Fintastico, in modo da evitare agli utenti di trovare realtà ancora troppo piccole per quanto riguarda le dimensioni o non ancora regolamentate, come molto spesso succede nel caso di progetti ICO (Initial Coin Offering).
Le nostre aree geografiche di riferimento al momento si concentrano soprattutto in realtà fintech Europee e del Nord America. Oltre all’Italia, dove attualmente possiamo vantare un ottimo posizionamento per tutto quello che ruota intorno al fintech, abbiamo in cantiere un aggressivo piano di espansione che avvieremo una volta concluso l’attuale fase di seed round e che ci vedrà sicuramente attivi anche su altri Paesi Europei, non a caso Fintastico è fruibile anche in Inglese e Spagnolo.
Come è nata l’idea di Fintastico?
L’idea di Fintastico è il frutto di una riflessione e di un analisi sul mercato attuale e i suoi possibili sviluppi futuri, anche alla luce delle direttive che sono entrate e entreranno in vigore nei prossimi anni e che stanno modificando, in modo contundente, la finanza tradizionale e i suoi paradigmi.
Fintastico è la nostra risposta alla necessità di semplificare l’attuale eccessiva offerta sul mercato e il velo di “presunta” complessità che da sempre avvolge il mondo della finanza, ancora di più se si tratta di “tecnofinanza” o come preferisco chiamarla io: “FTT: Finanza Tecnologica Trasparente”.
Quali strumenti di digital marketing usate e con quale obiettivo?
Attualmente stiamo utilizzando una piattaforma di content publishing che consente di pianificare e pubblicare i contenuti che si vogliono condividere attraverso i diversi canali social e una piattaforma di social media management che permette di gestire i diversi profili social (twitter, facebook, linkedin), uno strumento prezioso per il lavoro in team. In entrambi i casi gli obiettivi sono quelli di automatizzare più operazioni possibili e risparmiare tempo da dedicare ad altre attività volte alla crescita del progetto.
Come giudichi il panorama Fintech Italiano in relazione a ciò che avviene in altri Stati?
In altri Stati Europei, la penetrazione sul mercato delle soluzioni fintech a supporto delle imprese e dei consumatori è sicuramente molto più alta, l’Italia sta scontando un ritardo culturale, vista la nostra bassa propensione e fiducia rispetto alle novità e alle innovazioni e alla mancanza di un ecosistema solido, formato da diversi attori e istituzioni a supporto della effettiva crescita di realtà imprenditoriali innovative, non parlo solo di imprese fintech ma di startup in generale.
I pochi casi, ancora molto sporadici, di startup che stanno riscuotendo un effettivo successo sul mercato in Italia sono sicuramente un buon punto di partenza per iniziare a progettare un nuovo sistema economico per l’Italia; un sistema non solo basato su piccole e medie realtà industriali, sempre più in difficoltà rispetto ai player a livello globale, ma che anche grazie alla spinta del digitale e delle startup possa crescere e prosperare su i diversi mercati internazionali.
Per fare tutto questo, c’è bisogno anche in Italia, come è già successo in altri Stati Europei di un’apertura dal punto legislativo al fintech, penso per esempio all’esempio inglese della sandbox; solo in questo modo, il fintech permetterà alle imprese italiane di crescere e prosperare come già sta avvenendo in altri Paesi.
Grazie Fabrizio, molto interessante! Speriamo di vedere presto in Italia dei progressi sia nell’ambito fintech sia nel più ampio panorama startup. In fondo noi scriviamo per questo.
A voi un grosso in bocca al lupo!
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