Intervista a Gaja Sabatino e Lorenzo Maffioli, founder di Ready to Wear

Intervista Gaja Sabatino e Lorenzo Maffioli

Abbiamo intervistato Gaja Sabatino e Lorenzo Maffioli, membri della Community Innoplace e founder di RW2, una piattaforma pensata per agevolare la gestione dei magazzini nel settore fashion e retail.

Gaja e Lorenzo ci raccontano del loro percorso personale e professionale e di come la Community li abbia aiutati a mettersi in contatto ed unirsi nel progetto.

Il loro percorso è davvero interessante e per noi è stato un piacere intervistarli. Buona lettura!

 

Cosa fa la vostra startup?

R2W è una piattaforma in-Cloud che semplifica la gestione del magazzino di fashion brand e retailer e riduce l’invenduto attraverso quattro funzionalità principali – warehouse sharing, wholesale integration, phygital store management e omnichannel sharing.

Con R2W ottimizzi la gestione delle attività fisiche e digitali e incrementi le probabilità di guadagno riducendo i rischi di investimento nelle scorte.

 

Chi fa parte del vostro team?

Il team è composto da noi due, Gaja Sabatino, Founder e CEO, Lorenzo Maffioli, Co-founder e CTO, e siamo anche affiancati da altre due figure: Maddalena Falaschi, anche lei membro della Community Innoplace, CMO e socia, ed Eleonora Centrulli, COO e Sales e socia.

Io (Gaia) ho fondato la mia prima startup nel 2014 in abito medtech, e nel 2016 ho iniziato a collaborare con Negozi di abbigliamento, come consulente per le attività di sviluppo siti web e gestione dei processi di integrazione tra e-commerce/market place e ERP. Ho cominciato a riscontrare le difficoltà dei Retailer nella digitalizzazione della loro attività, e ho scelto di applicare le conoscenze acquisite in altri settori per sviluppare Ready to Wear, una soluzione utile all’ottimizzazione dei processi gestionali e che punta a rendere i Retailer nuovamente competitivi sia sul mercato Fisico che Digitale.

Io invece (Lorenzo) ho fondato la mia prima startup, Billin, nel 2018: il primo software di fatturazione dedicato alle aziende che offrono servizi per i condomini. Nel 2021 mi sono unito a Gaja per offrire la mia esperienza tecnica a supporto della creazione di R2W.

Infine Maddalena, con esperienza nel fashion e founder di una startup nel settore, Origami, ci supporta lato marketing e di project management, ed Eleonora ha in mano la gestione della sede operativa di Bari e lo sviluppo commerciale di R2W.

 

Qual è stato il vostro primo punto di contatto?

Io (Gaja) sono entrata in community ad ottobre 2020, quando R2W era solo una bozza di Business plan e tante chiacchierate fatte con negozianti, brand e rappresentanti. Sono entrata subito in contatto con Pablo Docimo, mentor di Innoplace, con il quale ho intrapreso un percorso di mentorship e strutturazione del business canvas model.

Io invece (Lorenzo) sono entrato in community a gennaio del 2021,in qualità di founder di Billin: avevo bisogno di un confronto per una consulenza in ambito fashion richiesta da un cliente, quindi ho creato un post nel canale dedicato su Slack (la piattaforma su cui i membri di Innoplace possono fare network, ndr) e Gaja si è resa disponibile per una call. osì sono venuto a conoscenza del progetto e mi sono offerto di diventare CTO di R2W.

Il primo contatto tra me (Gaja) e Maddalena, ambassador di riferimento per il settore fashion in Community, era avvenuto già ad Ottobre durante una call di confronto sui rispettivi progetti. Ad aprile, dopo aver strutturato meglio il business ed iniziato lo sviluppo dell’MVP, è arrivato poi il momento di ampliare il team, dunque ho proposto ad Eleonora, compagna di università di occuparsi dell’area sales e ho ricontattto Maddalena per proporgli di diventare CMO di R2W.

 

Perché avete scelto di unirvi?

Io (Lorenzo) ha deciso di unirmi al progetto di Gaja da sempre ho la mission di creare un mondo più digital e connesso. In questo senso, R2W è una preziosa opportunità per progettare la transizione tecnologica in un settore ad oggi poco digitalizzato, come quello del fashion in Italia.

Maddalena ha deciso di unirsi a R2W perché è la soluzione che avrebbe voluto avere a disposizione quando lavorava nel fashion retail, un settore che sta soffrendo sempre di più la mancanza di supporti digitali personalizzati che possano permettergli di tornare a competere ad armi pari con gli altri canali di vendita digitale. R2W è la prima soluzione digitale incentrata e customizzata sui problemi del retail e crede fermamente che possa essere lo strumento per entrare nell’era phygital.

Eleonora ha deciso di unirsi a R2W prima di tutto per la grande fiducia che ripone nei confronti di Gaja sin dai tempi dell’università e soprattutto nei confronti del suo progetto che crede potrebbe realmente favorire e supportare la digitalizzazione dei retailer e contribuire allo sviluppo delle realtà del sud Italia.

 

Quali sono stati gli step principali del vostro percorso fino ad oggi?

Il primo step, essenziale per un’analisi più strutturata del progetto e per la definizione del business plan, è stato il percorso di mentorship.

Successivamente ci siamo dedicatialla progettazione dell’MVP. Essendo R2W un software complesso, per avere una reale validazione è stato necessario fin da subito coinvolgere dei collaboratori, per sviluppare le funzionalità di gestione e condivisione del magazzino, senza le quali Brand e Negozianti non possono testare i reali benefici derivanti dall’utilizzo della piattaforma.

Parallelamente allo sviluppo software abbiamo creato, in collaborazione con un’agenzia, la brand identity e due landing page, una rivolta ai Brand e una ai Retailer, abbiamo partecipato a due fiere, Pitti e Micam, per iniziare a prendere contatti con potenziali Brand early adopters e indagare i loro bisogni in maniera più approfondita, e a Luglio 2021 abbiamo costituito la startup.

Attualmente stiamo ultimando l’application per Smart&Start, siamo alla ricerca di un Business Angel per un primo seed, stiamo per lanciare una campagna di lead generation. Non vediamo l’ora di essere sul mercato: il lancio è previsto entro metà Dicembre, per entrare nel vivo dell’attività di sperimentazione e interazione con il mercato basata su dati reali.

 

Qual è la maggiore difficoltà affrontata finora?

Fino ad ora non ci sono state grandi difficoltà, sappiamo che il vero ostacolo sarà una volta arrivati sul mercato. Ogni fase del progetto ha avuto però le sue peculiari difficoltà che con impegno, determinazione e supporto abbiamo superato.

Prima di tutto, in fase iniziale, la costituzione del Team. Trovare le giuste professionalità e convincerle a diventare parte di questo progetto non è stato facile. C’è voluta tanta pianificazione, in modo da avere un piano di sviluppo credibile e tanti momenti di relazione e confronto con altri founder.

Poi, la progettazione dell’ MVP: abbiamo esplorato tutte le strade, incluso il nocode, per riuscire a sviluppare una prima versione della piattaforma in poco tempo e cercando di essere più lean possibile. Dopo aver parlato con diversi developer e indagato il target di riferimento, abbiamo però capito che, data la complessità del progetto, avremmo impiegato più di sei mesi ad andare online con un MVP adeguato, strutturando però una solida base per le future evoluzioni di R2W, quindi abbiamo optato per questa strada.

Infine la parte del Go to market: durante il periodo della definizione della brand identity e della creazione delle landing è stato complesso riuscire a tradurre le funzionalità di R2W che generano valore, da un linguaggio più tecnico ad uno fruibile per una tipologia di utente ancora poco digitalizzato. Abbiamo fatto, assieme all’agenzia di comunicazione, un lavoro certosino di svisceramento delle funzionalità, bisogni e soluzioni per poi ricomporli in concetti semplici ed efficaci per il target di riferimento.

 

Qual è stata la vostra più grande soddisfazione finora?

A settembre, abbiamo reso disponibili per un Brand early adopter le funzionalità di gestione del magazzino e di condivisione delle giacenze con i Retailer mediante un file excel. Ad oggi il Brand è riuscito a smaltire 350 articoli in stock generando un fatturato aggiuntivo di circa 40k.

 

Come vi ha aiutato la community Innoplace e a chi la consigliereste?

Innanzitutto la community ci ha fatto incontrare! Senza Startup Geeks sarebbe stato molto difficile per me (Gaja) trovare co-founder specializzati nel settore e che condividono la value proposition di R2W e che avessero il giusto approccio al mondo startup.

Ma il suo aiuto non finisce qui, infatti, la community ci ha aiutato anche nell’avanzamento del progetto perché è sempre stato un punto di riferimento per formazione, confronto e networking. Tramite una call con un coach della community, siamo anche riusciti a trovare i candidati ideali per il team di sviluppo, con i quali tuttora collaboriamo.

Per la costituzione della startup ci siamo affidati ad un coach molto attivo in community. In altre occasioni abbiamo trovato fornitori qualificati (ad esempio per la cyber security o per il co-working) e partner con cui creare interessanti sinergie.

Inoltre, più volte abbiamo avuto la possibilità di approfondire argomenti grazie alla disponibilità dei membri della community, che attraverso call one-to-one ci hanno saputo consigliare la strada migliore da intraprendere.

Consigliamo la community a chiunque abbia un’idea o un’attività imprenditoriale e voglia imparare il metodo giusto per capire se la sua idea può funzionare e trovare velocemente risposte alle proprie domande, oltre che fare networking e conoscere altre persone che condividono lo stesso mindset e la stessa voglia di innovare.

 

Che consiglio dareste a chi si trova all’inizio?

Di formarsi continuamente e approfondire tutti i temi legati al proprio progetto confrontandosi con altre persone senza aver paura di esporre la propria idea: i feedback, sia positivi che negativi, aiutano a comprendere più velocemente la strada da intraprendere e, a volte, a scoprire degli aspetti che non si erano presi in considerazione.

Di seguire i consigli di chi sta facendo già da qualche anno startup, perché sa indicarti gli ostacoli che potresti trovare nel percorso e evitare costosi errori in termini sia di soldi che di tempo (uno su tutti: validate, validate, validate!).

Infine di essere tenaci e determinati durante il percorso perché nessuna difficoltà è insormontabile con i giusti compagni di viaggio e tanto lavoro.

 

Conclusione

Questa era l’ultima domanda della nostra intervista a Gaja e Lorenzo che ringraziamo ancora una volta per averci raccontato della loro esperienza come imprenditori.

Se vuoi scoprire la nostra community per startupper e innovatori, Innoplace, non devi far altro che cliccare il bottone qui sotto.

A presto!

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