Partita IVA in Regime Forfettario: come funziona e quanto costa [2023]
Se stai leggendo questo articolo molto probabilmente vuoi avviare un’attività in proprio e, preparati, abbiamo buone notizie. Conosci il Regime Forfettario?
Come funziona e quanto costa lo vedremo a brevissimo ma, per semplificare al massimo, questo regime fiscale offre diversi vantaggi che lo rendono ideale per avviare una piccola attività.
Partiamo subito!
Studio Moro è uno studio di commercialisti che da sempre si è contraddistinto per il suo essere smart e giovane.
È Studio Moro è specializzato nell’assistere le partite IVA in Regime Forfettario e le Startup Innovative.
Indice dei contenuti
Cos’è la partita IVA in regime forfettario
Il Regime Forfettario è un regime fiscale agevolato, destinato alle persone fisiche esercenti attività d’impresa, arti o professioni. Rimane quindi riservato esclusivamente alle ditte individuali e ai professionisti, ma soprattutto a coloro che nell’anno solare non superano il limite di ricavi e compensi pari a 65.000 euro.
È particolarmente adatto per tutti coloro che vogliono aprire un’azienda e costituirla, partendo con piccoli investimenti e meno impegni. I suoi vantaggi e requisiti lo rendono infatti molto appetitoso per chi sta avviando un progetto imprenditoriale o i cui incassi sono ancora contenuti, meno per chi è sul mercato da diversi anni.
Ma perché si chiama «Forfettario»? Perché la determinazione del reddito (e di conseguenza delle imposte da pagare) avviene forfettariamente in base alla seguente formula: Totale incassato nell’anno X Coefficiente di redditività.
Come funziona la partita IVA in regime forfettario
La Partita IVA in Regime Forfettario ha diversi vantaggi: i più interessanti riguardano la riduzione dell’aliquota sul reddito imponibile e i costi di apertura e gestione dello stesso. Partiamo dal primo.
L’aliquota al 15% del regime forfettario
Per andare dritti al punto il regime forfettario deve sostenere un’unica imposta sostitutiva, ovvero l’aliquota al 15% applicata sul reddito imponibile. Vengono quindi eliminate IRPEF e addizionali.
Ma come viene calcolato il reddito imponibile (su cui deve essere pagata l’aliquota)? Dipende dal codice ATECO ma, semplicemente, tramite una formula matematica.
Facciamo un esempio pratico. Immaginiamo di essere un Social Media Manager e di aprire un regime forfettario. Sapremmo che in base al nostro lavoro abbiamo un coefficiente di redditività specifico che si attesta al 78% (qui trovi tutti i coefficienti di redditività in base alla propria mansione). Benissimo, sappiamo anche che:
- il nostro totale incassato nell’anno solare corrisponde a:15.000 €
- abbiamo dedotto i contributi fissi versati fino al 31/12, circa 3.800 € ;
- reddito imponibile:11.200 €
Il 15% del reddito imponibile è 1.680 €. Questa sarà la nostra imposta sostitutiva in quanto regimi forfettari.
Gli altri vantaggi del regime forfettario
Come abbiamo detto però questa particolare partita IVA ha diverse altre agevolazioni. Qui le più salienti:
- Costi e tempi di avvio molto contenuti;
- Semplicità burocratica / di gestione (non c’è l’obbligo di tenuta della contabilità);
- Possibilità di aliquota INPS agevolata (17% ca. anziché il 26%);
- Emissione di fatture senza IVA (vantaggioso in B2C);
- Esenzione dagli ISA (ex «Studi di Settore»).
I requisiti per aprire una Partita IVA in Regime Forfettario
Tutte queste agevolazioni però non valgono per tutti ma solo per chi, come abbiamo già accennato, rispetta determinati requisiti.
Quali? Eccoli nel dettaglio:
- non avere partecipazioni in società di persone (SNC / SAS);
- non aver percepito nell’anno precedente reddito da lavoro dipendente superiore ai 30.000 € (a meno che il rapporto non sia terminato);
- Non avere dipendenti per un costo lordo complessivo maggiore di 20.000 €;
- Non incassare nell’anno solare più di 65.000 €.
Gli altri requisiti, anche se più scontati, riguardano la residenza dell’individuo (deve essere residente in Italia) o, per esempio, non bisogna essere già titolari di un’attività che si avvale di regimi speciali ai fini Iva o di altri regimi forfetari di determinazione del reddito.
A questo punto però è doveroso sottolineare un secondo beneficio legato al Regime Forfettario, ovvero la possibilità di beneficiare di un’aliquota pari al 5% per i primi 5 anni di attività. Ma, attenzione, in questo secondo caso i requisiti sono ancora più stringenti.
Regime Forfettario con aliquota al 5%
In determinate condizioni è possibile beneficiare, per i primi 5 anni di attività, di un’aliquota ancora più vantaggiosa: il 5% invece del 15%.
Si tratta di un’ulteriore vantaggio messo a disposizione dal Governo per supportare la nascita di nuove imprese sul territorio.
Ecco i requisiti per beneficiarne:
- il richiedente non deve, nei 3 anni precedenti all’apertura della Partita IVA forfettaria, aver eseguito attività artistica, professionale o d’impresa, neppure in forma familiare o associata;
- qualsiasi attività già svolta in precedenza (sia come lavoro autonomo che dipendente o assimilato) non è consentita (se non nei periodi di praticantato obbligatorio per l’accesso ad alcune professioni);
- non bisogna mai superare il limite dei 65.000€ anche se il regime forfettario è stato aperto per proseguire l’attività di un altro soggetto.
Quanto costa aprire una partita IVA in regime forfettario
La domanda è più che lecita, d’altronde abbiamo ripetuto più volte quanto il Regime Forfettario sia conveniente ed è giunto il momento di dimostrarlo.
ADEMPIMENTO | COSTO |
---|---|
Atto notarile | Non richiesto |
Attivazione | 300 € – 500 € |
Gestione | Da 50 € al mese |
Chiusura | 300 € |
Totale 1° anno | 1.100 € |
Indubbiamente il Regime Forfettario conviene anche perchè, per fare un esempio e un piccolo paragone, costituire una Startup Innovativa (per la quale comunque sono previste diverse agevolazione) costa, il primo anno, circa 7.000€
Quindi anche per avviare quella che in futuro potrebbe essere un’azienda vera e propria (una SRL o simili) il regime forfettario è la soluzione che spesso più si addice.
Ma cosa succede quando – eventualmente un giorno – supererai il limite di 65.000€? Te lo spieghiamo subito.
Trasformare il regime forfettario in SRL
La trasformazione da regime forfettario a SRL è possibile e tecnicamente si tratta di una costituzione di nuova società con contemporaneo conferimento di azienda (la tua partita IVA individuale).
Passando da responsabilità illimitata (partita IVA individuale) a responsabilità limitata (SRL) è necessaria una perizia del commercialista che attesti il valore del conferimento, in quanto questo coinciderà con il capitale sociale (e quindi garanzia verso i terzi).
Nella pratica, a meno che la partita IVA individuale non contenga asset di valore (es. immobili, automezzi, brevetti, ecc.) è consigliabile non effettuare una trasformazione in SRL. Piuttosto conviene creare una nuova SRL e mantenere parallelamente la partita IVA individuale (specialmente se in Regime Forfettario!).
Aprire una Partita IVA in Regime Forfettario
Quindi, come si apre una Partita IVA in Regime Forfettario? Dal commercialista, ed i costi sono esattamente quelli che abbiamo indicato sopra nella tabella specifica.
La domanda ora potrebbe sorgere spontanea, da quale commercialista?
Noi consigliamo Studio Moro, nostro partner, che si contraddistingue per essere un studio di commercialisti giovane e smart e che – essendosi da anni specializzato nell’imprenditoria giovanile – vanta esperienza nell’assistere startup e progetti imprenditoriali innovativi.
Inoltre Silvio Andreoli, Amministratore di Studio Moro, si mette a disposizione per una consulenza gratuita con chiunque abbia bisogno di approfondire il tema del Regime Forfettario.
A presto!
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