Patti parasociali: cosa sono, durata e tipologie

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Se hai una startup o un’azienda, una delle tue sfide che affronti è la gestione dei soci.

Come tra amici, può capitare di non andare d’accordo ed è fondamentale saper affrontare al meglio le proprie divergenze.

Proprio a questo servono i patti parasociali.

In questo articolo, scopriremo cosa sono e la durata dei patti parasociali, le condizioni principali e le 5 tipologie più comuni.

Partiamo!

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Che cosa sono i patti parasociali?

I patti parasociali sono accordi stipulati tra i soci (anche con terzi) che definiscono le regole di comportamento da seguire all’interno dell’azienda.

Questi accordi offrono diversi vantaggi, tra cui:

  • producono effetti obbligatori tra le parti contrattuali, garantendo il rispetto delle regole stabilite;
  • aiutano a fissare le regole e a definire le responsabilità dei soci, contribuendo alla chiarezza e all’efficienza aziendale;
  • consentono di prevenire conflitti tra i soci in situazioni di incertezza o di cambiamenti aziendali, facilitando la risoluzione delle controversie;
  • non obbligano a rendere pubblico l’accordo verso terzi estranei al patto, proteggendo la riservatezza delle informazioni.

Per tutte queste ragioni, i patti parasociali sono molto utilizzati nelle aziende strutturate, ma possono risultare utili anche nelle startup.

Approfondiamo ora le caratteristiche e le condizioni necessarie per stipulare un patto parasociale.

 

 

Condizioni necessarie dei patti parasociali

Anche se i patti parasociali sono accordi molto flessibili e adattabili a ogni situazione, devono rispettare alcuni requisiti per essere validi.

Ecco alcune caratteristiche che contraddistinguono tutti i patti parasociali:

  • sono contratti di natura privata, stipulati tra i soci e, se necessario, con terzi interessati;
  • possono essere stipulati anche in un momento successivo alla costituzione, offrendo flessibilità nella gestione delle relazioni tra i soci;
  • vincolano soltanto le parti contraenti attuali e non quelle future, tranne se i nuovi membri decidono di aderirvi, garantendo la libertà di scelta dei nuovi soci;
  • possono essere modificati in qualsiasi momento, a condizione che tutti i contraenti siano d’accordo, permettendo di adattare il patto alle esigenze che emergono nel tempo.

Ma quanto durano i patti parasociali?

Scopriamolo subito.

 

Quanto durano i patti parasociali?

La durata dei patti parasociali varia a seconda del tipo di società.

Per le società quotate (S.p.A.), la durata massima è di 3 anni.

Invece, per le altre società (come le SRL), la durata massima è di 5 anni.

Tuttavia, è possibile rinnovare i patti alla scadenza, se le parti contraenti sono d’accordo.

In ogni caso, tutti i soci hanno il diritto di recedere con un preavviso di 180 giorni.

Queste sono tutte le informazioni che ti serve sapere per stipulare un patto parasociale.

Ma su quali argomenti si possono sottoscrivere questi accordi?

Vediamolo ora, approfondendo le diverse tipologie di patti parasociali.

 

 

5 tipologie di Patti parasociali

Prima di redigere un patto parasociale, è fondamentale individuare su quale tema dovrà focalizzarsi.

Infatti, esistono diverse tipologie di patti parasociali, tra cui:

  • Patto di voto: regola il diritto di voto e la rappresentanza in assemblea, stabilendo come i soci possono esercitare il diritto di voto e influenzare le decisioni aziendali;
  • Sindacato di blocco: limita il trasferimento di azioni o quote all’interno della stessa compagine societaria, impedendo ai soci di uscire dalla società e a soggetti terzi di entrarvi, garantendo stabilità e continuità nella gestione;
  • Patto di gestione: garantisce un’influenza dominante su una società, secondo la quale i partecipanti si impegnano a concordare le decisioni in merito alla gestione della società e si impegnano a farle attuare dagli amministratori, assicurando una direzione coerente e condivisa;
  • Patto di consultazione: serve a vincolare le parti a consultarsi tra di loro e discutere la materia in oggetto di voto dell’assemblea successiva prima che la stessa si sia riunita, promuovendo il dialogo e il confronto tra i soci;
  • Patto di garanzia degli utili: si assicura un utile minimo a tutti i soci contraenti al momento della distribuzione, proteggendo gli interessi economici dei soci e incentivando l’impegno nella società.

Queste sono le 5 tipologie più comuni di patti parasociali, ma è possibile crearne molti altri in base alle esigenze della società e agli interessi degli investitori.

L’importante è valutare attentamente le clausole e assicurarsi che rispecchino gli interessi di tutte le parti coinvolte.

Ecco perché è consigliabile consultare un avvocato o un esperto in materia prima di stipulare o modificare un patto parasociale.

In particolare, noi ti consigliamo di richiedere il supporto di Studio Moro.

Studio Moro è uno studio di commercialisti che unisce la sua esperienza trentennale a un modo di fare giovane, informale e digital-friendly.

Se vuoi redigere i patti parasociali per la tua azienda, prenota la tua consulenza gratuita con gli esperti di Studio Moro.

E con questo era tutto.

A presto!

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