Reskilling e Upskilling: cosa sono e come applicarli in azienda

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Il Reskilling e l’Upskilling sono la risposta alla nascita di nuove mansioni e nuove figure professionali collegate all’avanzamento tecnologico e all’innovazione.

In questo articolo ne parliamo in dettaglio, partendo dalla teoria e arrivando alla pratica, perché sono sempre più fondamentali in tutte le aziende.

Iniziamo!

 

Cos’è il Reskilling

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Il Reskilling è un processo attraverso cui i dipendenti sviluppano nuove skill e competenze al fine di ricoprire ruoli e svolgere mansioni differenti.

Le aziende adottano questo approccio per fare fronte alla necessità di nuove figure professionali collegate ai cambiamenti del mercato.

Il fine è quello di evitare di assumere nuovo personale ottimizzando quello già presente.

Questa attività è gestita dal reparto risorse umane che deve garantire una formazione costante ai dipendenti nel corso del rapporto lavorativo.

L’obiettivo è quello di massimizzare l’impiegabilità del capitale umano in maniera trasversale ed aumentare l’employee engagement.

In questo modo l’azienda può reimpiegare i dipendenti per svolgere attività diverse.

Il Reskilling dunque mira a valorizzare il capitale umano attraverso la formazione.

Vediamo ora cos’è l’Upskilling.

 

Cos’è l’Upskilling

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L’Upskilling è un processo che ha l’obiettivo di aumentare skill e competenze di un dipendente in modo che possa performare meglio nel ruolo che ricopre.

In questo caso il membro del team non deve cambiare ruolo o ambito di lavoro ma deve migliorare in quello che già sta facendo.

Questo processo spesso viene confuso con il Reskilling, ma le due attività sono differenti, anche se non del tutto scollegate.

Vediamo quindi le principali differenze.

 

Differenza tra Reskilling e Upskilling

Le attività di Reskilling e Upskilling hanno entrambe come oggetto il personale aziendale tuttavia vengono utilizzate per soddisfare bisogni differenti.

Il Reskilling vuole fare fronte alla nascita di nuovi ruoli professionali conseguenti allo sviluppo dell’innovazione.

L’Upskilling, invece, cerca di migliorare il rendimento di figure professionali presenti in azienda, all’interno del loro campo di competenza.

Nonostante questa importante differenza, l’utilizzo di una non esclude l’altra.

Scopriamo adesso i motivi per cui dovresti iniziare ad applicare queste attività in azienda.

 

Perché fare Reskilling e Upskilling in azienda

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Ma perché dovrei fare Reskilling e Upskilling? Il mio settore non è poi così cambiato.

Dovresti iniziare a pianificare queste due attività per un semplice motivo: il cambiamento è inevitabile.

Il Reskilling e l’Upskilling sono dei processi che ti aiutano a prepararti al meglio nel momento in cui giungerà.

Tieni presente che nel mercato del lavoro ci sono 3 tipologie di competenze:

  1. Competenze di base, quelle assolutamente necessarie ai fini dell’assunzione;
  2. Competenze tecniche, o hard skill;
  3. Competenze trasversali, o soft skill.

In passato le competenze più determinanti per l’assunzione erano quelle tecniche, tuttavia negli ultimi decenni queste ultime hanno perso importanza.

Questo perché mentre una hard skill può sempre essere appresa, più difficile è modificare e apprendere le soft skill che riguardano spesso il carattere di una persona.

E sono proprio le competenze trasversali che facilitano il reskilling e l’upskilling.

Saranno infatti i dipendenti con una spiccata flessibilità cognitiva a cogliere le opportunità di questi processi.

Ma come si applicano in azienda?

 

Come fare Reskilling in azienda

Il punto di partenza del processo di reskilling sono i bisogni dell’azienda: quale figure mancano e quali competenze bisogna integrare?

Successivamente si può procedere alla definizione di coloro che in azienda riceveranno effettivamente la formazione.

Formazione che potrà essere gestita internamente o facendo outsourcing.

Spesso vengono poi definiti degli stimoli per facilitare e migliorare l’acquisizione di nuove competenze, tra cui:

  • Aumento dello stipendo;
  • Avanzamento di carriera.

Il tutto terminerà poi con l’analisi del progetto di reskilling portato avanti.

Ci sono stati effettivamente dei miglioramenti in azienda nell’erogazione dei propri servizi?

Vediamo invece ora come funziona il processo di upskilling.

 

Come fare Upskilling in azienda

Fare Upskilling correttamente in azienda significa fornire una formazione costante nel tempo al fine che essa diventi un’abitudine dei tuoi dipendenti.

In questo modo avrai dipendenti, e quindi professionisti più competenti e maggiormente efficienti.

Ma come bisogna comportarsi per far sì che ciò accada?

Come per il reskilling, anche in questo caso bisogna partire dai bisogni dell’azienda.

Quali sono le competenze che i dipendenti devono apprendere pian piano che la loro carriera avanza?

Successivamente potrai predisporre delle attività di formazione costante.

Queste potranno essere erogate digitalmente (tramite piattaforme di e-learning) oppure anche fisicamente.

L’importante è poi analizzare l’assorbimento di tali nozioni per capire come i percorsi formativi possono essere eventualmente migliorati.

Questo perché è sempre bene tenere a mente che sia upskilling che reskilling sono attività volte a crescere e innovare l’ambiente lavorativo e l’azienda stessa.

Ed è proprio quello che facciamo noi in Startup Geeks tramite il nostro dipartimento di Corporate Innovation.

Supportiamo le aziende in un percorso di trasformazione partendo da idee bottom-up per ottimizzare i processi di innovazione esterna ed interna in ottica lean.

Grazie per l’attenzione.

A presto.

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