Rimborsi IVA, compensazioni F24 e credito IVA per startup

Rimborsi IVA, compensazioni F24 e credito IVA per startup

In una startup la gestione dei crediti IVA può portare diversi benefici in termini di liquidità.

Purtroppo però l’argomento non è molto conosciuto e spesso si rischia di non sfruttare ciò che la legge consente di fare.

Per ovviare al problema abbiamo intervistato Elisa Cattani, collaboratrice di SGB Innovation, che si occupa giornalmente di questa materia. Continua a leggere per scoprire i consigli di Elisa.

Buona lettura!

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Ciao Elisa, benvenuta! Per cominciare, ci racconti il tuo percorso professionale?

Grazie mille, sono entusiasta di poter lasciare qualche spunto a tutta la community di Startup Geeks!

Classe 1986, dopo la laurea magistrale in Amministrazione e Direzione Aziendale e il praticantato sono diventata collaboratrice presso lo Studio SGB&Partners Commercialisti.

Qui, mi sono specializzata in consulenza aziendale in materia fiscale e societaria, specialmente per quanto riguarda la normativa delle startup, nella redazione di Bilanci civilistici e nella fiscalità delle persone fisiche e giuridiche.

 

Parlaci di SGB Innovation: come nasce e di cosa vi occupate?

SGB Innovation nasce dall’esperienza e dall’aggiornamento continuo dello studio SGB&Partners Commercialisti, che opera da quasi 40 anni a Reggio-Emilia, e dalla volontà di affiancare e supportare realmente il mondo dell’innovazione come partners e non più solo come consulenti.

Vogliamo essere veri e propri connettori di opportunità e possibilità: crediamo che l’innovazione sia l’elemento cardine per proiettare il nostro Paese verso il futuro. Proprio per questo abbiamo creato un ecosistema in grado di affiancare le startup in tutto il loro percorso di crescita, con l’obiettivo di consentire loro di concentrarsi sul core business aziendale.

 

Abbiamo diverse curiosità sull’IVA. Prima di tutto, ci dai un overview generale sui rimborsi IVA?

Volentieri! Spesso le aziende, in special modo le startup innovative e le PMI innovative, per diversi motivi si trovano a gestire posizioni di credito IVA. Innanzitutto, ci tengo a precisare che la gestione dei crediti IVA può portare benefici in termini di liquidità.

Questo, ad esempio, può accadere nella fase di startup dell’attività per la quale si effettuano solo acquisti per lo sviluppo del prodotto e poche o nulle vendite iniziali oppure nelle aziende che hanno come mercato di riferimento quello europeo “B2B”.

Quando il credito diventa significativo possiamo pensare di adottare tre possibili soluzioni alternative (che possono essere anche complementari):

  1. Portarlo in detrazione nelle liquidazioni IVA successive;
  2. Utilizzarlo in compensazione orizzontale, quindi in F24;
  3. Richiederlo a rimborso, quindi attraverso accredito diretto.

 

Ci sono particolari requisiti per cui beneficiare dei rimborsi? Per quanto riguarda invece la compensazione delle imposte, cosa si intende?

Certamente! I requisiti sono quelli elencati nell’art. 30, comma 3, DPR n. 633/72. Innanzitutto si tratta di crediti di un importo superiore a 2.582 euro e il soggetto richiedente deve essere in possesso di almeno uno dei seguenti requisiti principali:

  • Aliquota media delle operazioni attive inferiore a quella degli acquisti;
  • Operazioni non imponibili superiori al 25% del totale delle operazioni effettuate (questo caso è molto frequente per quei soggetti che vendono beni all’estero);
  • Acquisti di beni ammortizzabili e spese per studi e ricerche: in tal caso il rimborso sarà limitato all’IVA relativa a tali acquisti (questa fattispecie trova poco riscontro nelle imprese tradizionali ma per le start up innovative può essere un’ottima opportunità – infatti l’abbiamo applicata in diversi casi!);
  • Operazioni non soggette ad IVA per mancanza della territorialità ai sensi degli artt. da 7 a 7-septies, DPR n. 633/72 in misura superiore al 50%;
  • Essere operatori non residenti o identificati direttamente ai fini IVA, ovvero che hanno nominato in Italia un rappresentante fiscale;
  • Cessazione di attività (in tal caso non opera il limite di 2.582 euro).

 

Quali sono le differenze tra compensazione in F24 (orizzontale) o IVA da IVA (verticale)?

Con la compensazione orizzontale è possibile utilizzare il credito IVA per “pagare” dei debiti di diversa natura. Potrebbe, dunque, essere utile in presenza di debiti erariali e previdenziali come ritenute dipendenti e/o professionisti, altre imposte e così via.

Con la compensazione verticale il credito IVA viene riportato nelle liquidazioni dei periodi successivi. Solitamente, questa scelta viene effettuata quando è previsto il versamento IVA in futuro.

 

Ci spieghi infine come funziona il credito IVA? Quale scegliere tra annuale o trimestrale?

Una gestione ottimale del credito IVA permette alle aziende di anticipare liquidità utile all’impresa. Le tempistiche tra rimborso/compensazione IVA annuale o trimestrale sono molto differenti.

Per l’annuale occorre attendere la presentazione della Dichiarazione IVA annuale (quindi non prima del 1° febbraio dell’anno t+1). L’utilizzo del credito in compensazione F24 è però consentito a partire dall’01.01.t+1 per importi inferiori a quelli previsti per il visto di conformità (generalmente 5.000 euro).

La richiesta di rimborso/compensazione IVA trimestrale può essere presentata, su base volontaria, entro l’ultimo giorno del mese successivo a quello del trimestre di riferimento, ad esclusione del quarto trimestre che confluisce nell’IVA annuale. La richiesta può riguardare esclusivamente l’IVA maturata nel trimestre. In tal caso, per la compensazione del credito in F24 occorre attendere 10 giorni dall’invio del modello; mentre il rimborso del credito IVA dipende dalle tempistiche dei vari enti territoriali. Alcuni sono molto celeri!

Alla base della scelta tra annuale e trimestrale occorre tenere in considerazione anche i costi. Infatti, le richieste di rimborso e/o di compensazione dei crediti IVA non sono esenti dai costi amministrativi. Per procedere con la compensazione in F24 di crediti per importi superiori a 5.000 euro viene richiesta l’apposizione del visto di conformità. Invece, nel caso di rimborsi di crediti IVA superiori a 30.000 euro, può essere richiesta, in assenza di determinati requisiti (come l’esercizio di attività di impresa da meno di due anni) e oltre al visto di conformità, l’emissione di una garanzia fideiussoria da parte del richiedente.

 

Per le startup innovative ci sono delle agevolazioni nelle compensazioni? Ce ne parli?

Sì, certamente! La normativa prevede una disciplina di favore per le start up innovative. Per la compensazione del credito IVA, l’obbligo di visto di conformità è aumentato a 50.000 euro. Inoltre, rispetto alla richiesta di rimborso, non è previsto l’obbligo di presentare apposita garanzia nel caso di esercizio dell’attività da meno di 2 anni, come invece richiesto per la generalità delle imprese. Sono agevolazioni da conoscere e sfruttare sapientemente!

 

Grazie Elisa, davvero molto interessante. Vuoi lasciare un messaggio agli imprenditori, anche futuri, che ci leggono?

Per il successo della propria idea di business è imprescindibile innovare, padroneggiare il core business della startup che si crea e continuare a testare nuovi ambiti di applicazione del proprio progetto imprenditoriale, traendo un riscontro dal mercato di riferimento.

È altrettanto cruciale, però, affidarsi all’esperienza e conoscenza dei professionisti esperti in materia fiscale e direzionale, per poter sfruttare pienamente vantaggi e agevolazioni come quelli sopracitati, che difficilmente sono conosciuti dai “non addetti ai lavori” e soggetti a modifiche frequenti.

Grazie a voi per questa intervista e in bocca al lupo a tutti gli innovatori!

 

Conclusione

Questa era l’ultima domanda per Elisa. Se pensi di avere ancora dei dubbi e vorresti un consiglio esperto su questi argomenti ma anche su area fiscale, finanziaria e societaria e molto altro prenota la tua consulenza gratuita con SGB Innovation, compilando il form che trovi cliccando qui sotto.

A presto!

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