Scouting tecnologico: cos’è, come si fa e perché farlo

Scouting tecnologico - cos'è, come si fa e perché farlo

L’innovazione è, nella maggior parte dei casi, il risultato di una commistione di idee. Di conseguenza, la velocità con cui le aziende possono adottare fonti di informazioni esterne è direttamente proporzionale al tasso di innovazione.

Non sorprende, quindi, che tutte le pratiche di Open Innovation, compreso lo scouting tecnologico, siano aumentate all’interno delle aziende negli ultimi decenni.

Ma cos’è lo scouting tecnologico e perché un’azienda non dovrebbe farne a meno?

La definizione di scouting tecnologico e gli obiettivi

La tecnologia ha avuto uno sviluppo esponenziale nell’ultimo decennio e ha rivoluzionato interi settori e modelli di business. Riuscire a competere in un mercato sempre più volatile ed in un mondo che cambia così velocemente è una delle sfide più complesse per le aziende.

Un modo per affrontare questa sfida è lo scouting tecnologico, ovvero, un’attività di lungo periodo che si inserisce nel piano strategico della tua azienda e permette di venire a conoscenza di tutte le novità tecnologiche nella loro fase iniziale.

In altre parole, lo scouting tecnologico riduce il tempo che intercorre tra i progressi tecnologici e il loro rilevamento.

Tuttavia, l’identificazione di nuove tecnologie è solo l’obiettivo intermedio dello scouting tecnologico che, invece, ha come finalità quella di facilitare l’approvvigionamento di tali tecnologie.

Introdurre nuove tecnologie nei processi o nei prodotti aziendali in anticipo rispetto agli altri è sempre più importante considerato il contesto globalizzato e competitivo in cui le aziende devono, per forza di cose, operare.

In generale, con lo scouting tecnologico potrai identificare le opportunità e i rischi che possono emergere da eventuali shock tecnologici e avere la possibilità di innovare combinando e implementando le nuove tecnologie nel tuo business oppure crearne di nuovi.

Alla luce di quanto abbiamo appena detto, è importante distinguere il semplice aggiornamento dei processi e dei prodotti aziendali dallo scouting tecnologico. Mentre la prima azione è una risposta tattica, la seconda è una decisione strategica che implica investimenti maggiori e, quindi, rischi maggiori.

Essere i primi, infatti, implica vantaggi e svantaggi; da una parte, se la nuova tecnologia si rivela vincente, avrai un vantaggio rispetto agli altri concorrenti in ritardo sul mercato.

Al contrario, se la nuova tecnologia implementata risulta essere un fallimento, i competitor avranno la possibilità di osservare i tuoi errori e uscire sul mercato con una risposta migliore.

Per questo motivo, il management di un’azienda deve essere consapevole dei potenziali effetti a lungo termine dello scouting tecnologico.

 

Come si fa scouting tecnologico

Come si fa scouting tecnologico

Come molto spesso accade in ambito manageriale, non esiste una formula standardizzata applicabile a qualsiasi azienda. Tuttavia, possedere un metodo è sempre utile, soprattutto, se usato in combinazione con l’intuizione e l’esperienza e se adattato alle esigenze dell’azienda.

Di seguito, definiamo gli step principali di un processo generico di scouting tecnologico che ti aiuterà a capire meglio come procedere. Prima però facciamo una premessa.

Per fare scouting tecnologico dovrai instaurare collegamenti esterni formali o informali e creare una solida rete di contatti che faciliti l’approvvigionamento tecnologico.

Per realizzare un network di esperti dovrai destinare parte del tuo personale, oppure ingaggiare alcuni consulenti esterni per la raccolta di informazioni nel campo della scienza e della tecnologia.

La selezione di uno scout tecnologico richiede particolare attenzione; non tutti possono ricoprire questo ruolo. Per prima cosa avrai bisogno di un esperto di scienza e tecnologia, inoltre, un bravo scout deve anche saper utilizzare il pensiero laterale, essere fantasioso e un po’ visionario.

 

I sei step dello scouting tecnologico

Una volta scelto lo scout, quest’ultimo sarà inserito nel processo di scouting tecnologico che può essere diviso in sei fasi, vediamole insieme.

 

Definire le aree di ricerca

Nella prima fase lo sguardo è rivolto verso l’interno dell’azienda. L’obiettivo iniziale è quello di definire le aree di ricerca.

Lo scouting tecnologico può essere diretto al rilevamento di novità tecnologiche in un campo specifico di interesse dell’azienda, oppure può avere come obiettivo quello di identificare nuove opportunità tecnologiche in spazi non ancora coperti dal perimetro tecnologico dell’azienda.

La decisione di procedere in una direzione più o meno ampia dipende, soprattutto, dalle risorse economiche a disposizione dell’azienda.

Una volta definito il campo d’azione, la definizione delle aree di ricerca prosegue con un’analisi di tutti gli elementi della catena di valore dell’azienda. In questo modo, potrai identificare tutti i processi in cui l’introduzione di una nuova tecnologia può, potenzialmente, apportare benefici.

Ricorda che quest’analisi preliminare è generica e non molto complessa, si tratta, in altre parole, di una valutazione qualitativa che verrà poi raffinata in seguito, una volta raccolte le informazioni dalle varie fonti esterne.

 

Selezionare le fonti

Nella seconda fase, gli scout dovranno volgere lo sguardo all’esterno dell’azienda per selezionare le fonti di informazione formali o informali.

Mentre le seconde sono particolarmente utili nelle aree molto dinamiche in cui le tecnologie si evolvono e cambiano velocemente, le prime hanno spesso il vantaggio di consentire l’uso di metodi automatizzati e veloci per la ricerca di informazioni.

Le fonti di informazioni informali più utilizzate sono le fiere, i workshop e le conferenze mentre le principali fonti di informazione formale sono riviste, rapporti tecnologici, studi di tendenza e database.

Ovviamente, un metodo non esclude l’altro, anzi, è comune che le aziende ne combinino diversi allo stesso tempo.

 

Raccogliere i dati

La terza fase dello scouting tecnologico è quella della raccolta dei dati.

In questo momento vedrai emergere (o meno) la professionalità degli scout tecnologici. I più esperti, infatti, saranno in grado di raccogliere più dati, grazie alla loro ampia rete di contatti, e di selezionare informazioni più rilevanti utilizzando le loro conoscenze tecnologiche e la loro conoscenza delle esigenze dell’azienda.

 

Filtrare, analizzare e interpretare i dati

Nella quarta fase, i dati raccolti vengono filtrati, analizzati e interpretati.

A questo punto, è sempre meglio non lasciare lo scout tecnologico operare da solo. L’analisi e l’interpretazione dei dati, infatti, saranno più precise e proficue se fatte da una squadra che include i destinatari delle informazioni e gli scout tecnologici.

Più in particolare, il team, in questo step, ha l’obiettivo di definire nel dettaglio quali sono i potenziali benefici ottenibili dall’introduzione della nuova tecnologia nei processi specifici definiti in precedenza.

I benefici possono essere più o meno quantificabili e più o meno rilevanti. Per esempio, la riduzione dei costi o l’incremento del fatturato sono risultati quantificabili in termini monetari. Non lo sono, invece, il miglioramento del rapporto con il cliente o l’aumento della qualità del prodotto. L’essere più o meno quantificabile non determina comunque la rilevanza del risultato.

 

Valutare le informazioni e prendere una decisione

Bisogna poi valutate tutte le informazioni e prendere una decisione.

I risultati di questa fase sono scelte come quali investimenti in R&S effettuare o azioni come l’implementazione di un’attività di approvvigionamento tecnologico.

In questa fase, gli scout tecnologici aiutano l’azienda ad acquisire o accedere alla tecnologia. Le strategie possono essere diverse come instaurare alleanze, ottenere la licenza di utilizzo, acquistare direttamente la tecnologia, acquisire l’azienda che possiede la tecnologia, etc.

 

Implementare la tecnologia

Una volta concluse le negoziazioni, la tecnologia fa parte della conoscenza complessiva dell’azienda e deve essere trattata come un componente effettivo della catena di valore.

Durante la sesta e ultima fase, quindi, si crea valore utilizzando la tecnologia acquisita. Poi, si monitorano gli effetti e si valutano i benefici derivati dell’attività di scouting tecnologico a fronte dello sforzo.

Inoltre, comparare i risultati previsti con quelli realmente ottenuti è sempre una buona pratica per identificare possibili miglioramenti nel processo di scouting tecnologico per il futuro.

 

Un esempio di scouting tecnologico: Deutsche Telekom AG

L’esempio di scouting tecnologico che prendiamo in esame è relativo alla Deutsche Telekom AG, la quale ha deciso di organizzare una rete di scout tecnologici che si estende su gran parte del mondo.

Deutsche Telekom AG si avvale sia di scout tecnologici interni che esterni, alcuni part-time, altri full-time.

Tuttavia, se affidarsi ad esperti interni o esterni all’azienda che lavorino a tempo pieno o meno al processo di scouting tecnologico è una decisione che appartiene alla singola azienda. Anche in questo caso, non c’è un approccio migliore o peggiore dell’altro.

Ci sono, però, una serie di vantaggi e svantaggi connessi alla scelta di risorse interne o esterne per lo scouting tecnologico da prendere in considerazione.

In linea generale, i dipendenti interni a tempo pieno tendono a diffondere meglio le informazioni all’interno dell’organizzazione e sono in grado di trovare tecnologie più rilevanti per l’azienda facendo leva sulle loro conoscenze interne.

I consulenti esterni, d’altra parte, sono più bravi a identificare gli sviluppi tecnologici negli spazi ancora inesplorati e potrebbero avere delle conoscenze specialistiche più approfondite.

 

Il sistema di incentivi di Deutsche Telekom AG

Un altro aspetto da sottolineare dell’organizzazione di una rete di scouting è il sistema di incentivazione.

Come abbiamo già detto, nella rete di Deutsche Telekom AG ci sono scout tecnologici interni ed esterni. Inoltre, come puoi osservare dalla figura, le fonti sono sia accademiche che industriali.

Per ogni classe di attori coinvolti nel processo di scouting tecnologico, Deutsche Telekom AG ha identificato delle fonti di motivazioni diverse e, di conseguenza, ha determinato degli incentivi da destinare ad ogni tipo di scout e fonte.

Ad esempio, per le fonti accademiche esterne, gli incentivi utilizzati dall’azienda per coinvolgere le università nello scouting tecnologico sono il riconoscimento, la possibilità di sviluppare progetti di ricerca in collaborazione ed, eventualmente, il pagamento per l’utilizzo della tecnologia identificata.

Elaborare un sistema di incentivi che tenga conto di tutti gli attori coinvolti nel processo di scouting tecnologico è fondamentale per far si che l’azienda abbia qualcosa da offrire in cambio delle informazioni fornite, che sia un compenso monetario o progetti di ricerca congiunti.

 

I vantaggi dello scouting tecnologico

I vantaggi dello scouting tecnologico

Abbiamo già detto che lo scouting tecnologico permette di raggiungere un’innovazione ripetuta e sostenibile e, di conseguenza, sviluppare o mantenere un vantaggio competitivo rispetto ai concorrenti del mercato.

Vediamo, più nel dettaglio,tutti i potenziali benefici dello scouting tecnologico.

Aumento della forza innovativa: l’introduzione di idee e tecnologie esterne migliora significativamente la capacità di innovazione di un’azienda, indipendentemente dalle sue dimensioni e dalle sue strutture di R&S.

Riduzione del pericolo di shock tecnologici: gli shock tecnologici hanno il potere di spazzare via dal mercato le tecnologie esistenti. Una delle principali minacce alla competitività in molti settori è l’impossibilità di identificare in tempo le tendenze tecnologiche a lungo termine. Lo scouting tecnologico impedisce che i trend tecnologici siano trascurati.

Diminuzione dei costi di R&S: usufruendo di tecnologie sviluppate esternamente, l’azienda può alleviare l’onere per il dipartimento di R&S interno. Di conseguenza, le capacità del dipartimento interno possono essere canalizzate sulle competenze chiave dell’organizzazione.

Identificazione e sviluppo dei mercati emergenti: lo scouting tecnologico permette all’azienda di identificare dei mercati emergenti e riduce le incertezze riguardo alle tecnologie richieste dal nuovo mercato.

Ad ogni modo, come già menzionato, la decisione di attivare una campagna di scouting tecnologico deve essere attentamente vagliata dal management team in quanto necessita di commitment e di supporto strategico sia interno che esterno.

Alla luce di questo, però, l’attesa passiva degli sviluppi tecnologici può non essere più sufficiente, le aziende devono prestare molta attenzione ai trend tecnologici esistenti ed emergenti per garantire la loro competitività e capacità innovativa.

Speriamo che questo articolo ti abbia dato degli spunti di riflessione sul il processo di scouting tecnologico e come le aziende possono avvalersi dello scouting tecnologico per ottenere o mantenere una posizione “privilegiata” rispetto agli altri concorrenti del mercato.

A presto!

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