Startup innovativa a vocazione sociale: cos’è e agevolazioni
Le startup innovative sono tutte uguali? Hanno tutte le stesse agevolazioni indipendemente dal settore in cui operano? Sì, tranne se sono startup innovative a vocazione sociale.
In questo articolo analizzeremo queste particolari imprese e cercheremo di fare chiarezza su cosa sono e su quali benefici possono fare affidamento.
Iniziamo!
Indice dei contenuti
Cos’è una startup innovativa a vocazione sociale
Le startup innovative a vocazione sociali sono startup innovative a tutti gli effetti, e quindi anche loro devono soddisfare gli stessi requisiti, ma operano in settori specifici considerati di particolare valore sociale.
Per questa loro caratteristica finalizzata al benessere delle collettività, le startup innovative a vocazione sociale, o più semplicemente SIAVS, hanno in alcuni casi un ROI inferiore e sono meno attrattive agli occhi degli investitori.
Al fine di evitare che creare una startup di questo tipo sia uno svantaggio per gli imprenditori, lo stato italiano ha pensato ad alcune agevolazioni che rendono più appetibile questo delicato settore.
Quali sono i settori in cui opera una SIAVS
Le startup innovative a vocazione sociale sono tali solo quando operano in particolari settori che, come dicevamo prima, sono strettamente correlati al benessere della comunità.
Ecco qui di seguito i settori in cui può operare una SIAVS:
- assistenza sociale;
- assistenza sanitaria;
- educazione, istruzione e formazione;
- tutela dell’ambiente e dell’ecosistema;
- valorizzazione del patrimonio culturale;
- turismo sociale;
- formazione universitaria e post-universitaria;
- ricerca ed erogazione di servizi culturali;
- formazione extra-scolastica, finalizzata alla prevenzione della dispersione scolastica e al successo scolastico e formativo;
- servizi strumentali alle imprese sociali, resi da enti composti in misura superiore al settanta per cento da organizzazioni che esercitano un’impresa sociale.
Le agevolazioni per le startup innovative a vocazione sociale
A tutte le startup innovative a vocazione sociale e che quindi operano nei settori appena elencati, spettano una serie di vantaggi fiscali e burocratici. Innanzi tutto le SIAVS beneficiano delle stesse agevolazioni dedicate alle startup innovative, tra cui:
- l’esenzione dal pagamento delle imposte di bollo e dei diritti camerali;
- l’accesso gratuito e semplificato al fondo di garanzia;
- la possibilità di remunerare attraverso la partecipazione di capitale.
Tuttavia, oltre ai benefici in comune, proprio in quanto imprese meno “attraenti” sul mercato degli investimenti, ci sono delle agevolazioni fiscali maggiorate per le startup innovative a vocazione sociale.
Infatti a coloro che investono in queste particolari imprese, sia che siano persone fisiche che giuridiche, sono riconosciute rispettivamente detrazioni IRPEF del 25% e deduzioni IRES del 27%, quando per le startup innovative tradizionali questi numeri si fermano a 19% e 20%.
Come registrare una SIAVS
ATTENZIONE. Il Consiglio di Stato ha annullato il decreto che consente di costituire startup online. L’unica possibilità (in attesa di una nuova legge) rimane quindi la costituzione notarile. Clicca qui per approfondire.
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare le startup innovative a vocazione sociale non devono iscriversi al registro delle imprese sociali. Questo con l’obiettivo di rendere più accessibile e flessibile il meccanismo burocratico che legifera su questo delicato tipo di imprese.
Detto questo il processo di creazione e di riconoscimento di una SIAVS consiste nel:
- registrare la startup su Registro Imprese;
- compilare un’autocertificazione.
L’autocertificazione è lo strumento con cui l’impresa dichiara di operare in via esclusiva in uno dei settori elencati sopra, definendo quale e dichiarando di perseguire in esso, una finalità di interesse generale. In ultimo è poi richiesto allegare all’autocertificazione il “documento di descrizione di impatto sociale”.
Il documento di descrizione dell’impatto sociale
Di cosa si tratta? Semplice, di un documento da redigere una volta l’anno in cui lo startupper descrive:
- l’impatto atteso nel caso di SIAVS di nuova costituzione o comunque che non hanno ancora raggiunto il primo bilancio.
- l’impatto generato nel caso di SIAVS che hanno già depositato un primo bilancio.
Per impatto atteso si intende una previsione quanto più accurata e attendibile circa l’impatto sociale che con la startup innovativa a vocazione sociale si intende generare nella società. Per impatto generato invece si richiede allo startupper di riassumere, tramite elementi qualitativi, quantitativi e misurabili, quello che la sua impresa ha ottenuto durante l’anno di attività.
In entrambi i casi comunque non è richiesta una certa performance che se non raggiunta o superata rischia di penalizzare la startup, semplicemente si tratta di una rendicontazione.
Come redigere il documento di descrizione dell’impatto sociale per una SIAVS
Passiamo ora ad una guida su come redigere questo documento per beneficiare delle agevolazioni dedicate alle startup innovative a vocazione sociale.
Descrivi la startup
Nella prima sezione del documento dovrai descrivere le caratteristiche principali della tua startup, come se dovessi crearne un profilo, accennando quindi alle sue informazioni generali.
Oltre ad una veloce descrizione della società, devi parlare anche del problema sociale che vorresti risolvere e soprattutto della soluzione che vuoi mettere in campo per farlo. Descrivi quindi mission, vision e modello di business della tua startup innovativa, assieme alle tecnologie con cui tutto questo può diventare realtà.
Descrivi il suo impatto sociale
Una volta descritta la startup e le sue caratteristiche è arrivato il momento di parlare dell’impatto sociale che negli anni a venire sarà in grado di generare.
Per farlo potresti partire dall’obiettivo che con la tua SIAVS vuoi raggiungere, anche a lungo termine e, andando a ritroso, individuare i piccoli passi che caratterizzeranno le varie fasi di vita della tua startup.
La catena che dovrai stabilire per descrivere come la tua startup può effettivamente generare impatto sociale è la seguente: input → attività → output → outcome → impatti.
Infatti la tua soluzione nasce da un problema (input) che vuoi risolvere tramite un prodotto, un servizio o più in generale una soluzione (attività). Gli utenti che utilizzeranno la tua idea (output) avranno dei benefici (outcome) e nel lungo periodo sarai riuscito a debellare, almeno in larga scala, il problema (impatto).
Una volta che avrai stabilito tutta la catena di impatto sociale che la tua startup innovativa a vocazione sociale riuscirà a generare, avrai terminato la redazione del documento.
Adesso non ti resta che inviare la documentazione e attendere risposta. In bocca al lupo con il tuo progetto!
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