Perché i Marketplace sono il trend da seguire?
Dai pasti alle forniture per ufficio, se quest’anno hai ordinato qualcosa online, è probabile che tu l’abbia fatto su un marketplace. E non sei il solo: nell’ultimo trimestre del 2020, l’attività dei marketplace è aumentata dell’81%, un tasso doppio rispetto a quello degli e-commerce globali nello stesso periodo.
La rivoluzione digitale sta reinventando il rapporto consumatore–venditore e i marketplace stanno prendendo il sopravvento. In MANGOPAY, lo sanno: il loro lavoro è dare forma al futuro degli scambi. Se i marketplace non sono già sul tuo radar, continua a leggere per scoprire perché dovrebbero esserlo!
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Indice dei contenuti
Cosa sono i marketplace?
In poche parole, i marketplace online sono parte della famiglia dell’e-commerce, ma a differenza dei rivenditori online, i marketplace non vendono propri prodotti o servizi ma agiscono come intermediari tramite le loro piattaforme.
I primissimi marketplace furono lanciati quasi 40 anni fa, negli anni ’80. All’epoca, di solito erano bulletin board systems primitivi.
Quindi, come siamo arrivati dai marketplace arcani ed iper-localizzati ai colossi internazionali conosciuti da tutti, come Amazon, Alibaba o Vinted? È stato solo perché la tecnologia e le abitudini si sono messe al passo con una grande idea.
Come funzionano i marketplace?
I marketplace dipendono dalla diffusione di internet e da utenti internet attivi, prodotti e servizi attraenti, una logistica affidabile e metodi di pagamento tagliati su misura del mercato.
I marketplace permettono alle aziende di raggiungere nuovi mercati online e di aumentare la propria base di clienti, risparmiando loro i gravosi costi di digitalizzazione e di elaborazione necessari al lancio di un sito di e-commerce proprietario. Per i consumatori, i marketplace offrono una singola esperienza di acquisto, con tante opzioni e prezzi da abbinare.
A chi si rivolgono?
I tre più popolari modelli di business dei marketplace sono: B2C, dove le aziende vendono ai consumatori; C2C, che connette i consumatori ad altri consumatori; eB2B. Il loro obiettivo comune è generare traffico sulle proprie piattaforme e ottimizzare il tasso di conversione, cioè il numero di visite che si conclude con un acquisto.
I marketplace generalisti B2C e C2C, dove è disponibile un’ampia gamma di prodotti, attualmente comprendono il 60% di tutti i marketplace. In Italia, i marketplace specializzati nei prodotti di seconda mano, come Vinted e Wallapop, sono molto popolari.
Cosa sta cambiando?
Nel tentativo di ampliare la propria offerta e andare incontro ai nuovi bisogni e alle aspettative dei clienti, gli attori storici dell’e-commerce stanno compiendo una transizione verso i marketplace, ospitando venditori più piccoli e persino individui, e permettendogli di sfruttare il traffico e le caratteristiche della loro piattaforma. Alcuni marketplace grandi si stanno anche fondendo l’uno con l’altro.
La popolarità del modello dei marketplace ha generato opportunità in tutto il mondo e in tutti i settori, dall’assistenza sanitaria al software, dall’economia collaborativa alla cultura. Anche l’impegnativo settore B2B si sta unendo al movimento, e sta diventando uno spazio da tener d’occhio.
Cosa c’è dopo?
Spesso i marketplace sono descritti come “dirompenti” perché hanno trasformato il modo in cui miliardi di persone intorno al mondo prendono le loro decisioni d’acquisto. Nuove abitudini, nuove idee, soluzioni migliori. I numeri parlano da soli: nel 2022, si stima che il 75% degli acquisti B2B online sarà effettuato sui marketplace.
Vuoi essere parte della nuova avventura dei marketplace? Non perdere il prossimo articolo scritto in collaborazione con MANGOPAY sul “perché dovresti lanciare un marketplace”.
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